IL PROGETTO RADIOCENTOMONDI.NET

26.10.2012 00:00

 

 
La possibilità di creare un’unica soluzione di continuità tra il nostro mondo e i “mondi diversi”, di cui però siamo volenti o nolenti “contaminati” da diverse generazioni, nella musica, nelle arti, nella gastronomia, può stimolare una nuova “cultura pubblica”.
 
Conoscere meglio chi sono quelle persone che riteniamo “diverse da noi“ e che incontriamo quotidianamente per strada o sull’autobus o al supermercato o ancora sul pianerottolo, può aiutare a comprendere che qualcosa di loro fa parte di noi da tempi remoti.
 
 
Diventa nevralgico promuovere una cultura informativa legata alle prassi della comunicazione giornalistica scevra dalle distorsioni del sistema mediatico, ristabilendo la giusta equazione tra gerarchia delle notizie e il valore pubblico delle stesse, al fine di superare dettami e stereotipie proprie al mercato delle notizie. E‘, in qualche modo, l’idea di ridefinire la mappa sociale della comunicazione, soffermandosi sui paesi del sud del mondo, per focalizzare l’attenzione su quello che succede laggiù.
 
Il racconto è la metodologia di lavoro utilizzata, le storie di vita privata, di chi diventa migrante, ne sono lo strumento, proprio perché quelle storie hanno una fortissima natura pubblica, in quanto ci spiegano il nostro tempo. Quelle storie sono la cronaca di tutti i giorni, drammatizzata dal mercato delle notizie, che però non spiega come noi, cittadini europei, siamo, in qualche modo, responsabili di questo dramma epocale.
 
Ma c'è anche un discorso sul linguaggio che ci tocca da vicino e ci stimola a mettere a fuoco diverse tipologie di comunicazione, testuale, sonora e visiva, col preciso intento di sperimentare forme di racconto, costruite su ritmiche diverse. Ognuna utilizza un linguaggio differente nel suo pezzo di racconto, ma quando tutte vengono messe insieme diventano il racconto stesso.
 
 
L'uso di materiale sonoro, proveniente dai media di massa videotelevisivi, e messi in rete, permette di amplificare la carica emotiva sul contrasto tra bianco e nero. Il Suono è come una mappa utile ma parziale, disegnata da tecniche di rilevazione dei “luoghi” ormai testate nel tempo e definite sotto il termine di “cut & mix”. Il Racconto sonoro, che si aggiunge a quello giornalistico, usa i moderni stili di contraffazione come il “mash-up” o il più tradizionale re-mix. Inoltre prefigura l'idea che frammenti di culture diverse e fisicamente lontane finiscano per somigliarsi al punto che gli elementi formino un linguaggio nuovo, fomentino emozioni. La Rete genera organismi che producono entità in cammino verso nuove identità e il racconto sonoro si imbeve di questa logica.