FORTALEZA E I NUOVI CONQUISTADORES

 

 

Nel 2008, in seguito al progetto emiliano-romagnolo di cooperazione decentrata “Adote Um Ritmo”, sui temi legati all’inclusione sociale dei minori, in tre città del nord est brasiliano, promoso dall'associazione Orchestra do Mundo e dal Comune di Bologna, il vicesindaco di Fortaleza Gloria Diogenes, ha rilasciato questa intervista, ancora oggi di estrema attualità. I temi trattati riguardano un fenomeno che ha reso Fortaleza una delle capitali mondiali, insieme a Bangkok: il turismo sessuale. Un fenomeno odioso poiché coinvolge ragazzine dai dodici anni in su, che cercano una sorta di riscossa dal proprio status familiare o sociale attraverso il proprio corpo. Questo fenomeno, che rientra nella più generale categoria degli abusi sui minori, è fomentato da uomini provenienti da tutto il mondo, e specialmente dall’Italia, che si ergono a “nuovi conquistadores”, poiché esprimono le loro perversioni in luoghi diversi dai propri.
 
 
Dopo la riconferma del sindaco Luizianne Lins a Fortaleza, considerato che il fenomeno del turismo sessuale è la principale attrazione cittadina, quali misure l’amministrazione ha inteso prendere?
 
Il nostro primario obiettivo non è stato quello di combattere il turismo sessuale di per se, ma piuttosto l’abuso sessuale sui minori. E’ ovvio che i due fenomeni sono legati, non dimentichiamo però che il problema è principalmente legato alla popolazione locale. La domanda da porsi è perché le ragazzine preferiscono il turista piuttosto che l'uomo locale? Il turista viene visto come possibile, veicolo per un cambiamento radicale e un mutamento di vita, una frase che si sente spesso è “io ho un fidanzato italiano e uno argentino”… Questo vuol dire che c’è un turismo stagionale di persone che vengono qui regolarmente. Ma questo particolare fenomeno non va visto come un semplice rapporto di transazioni finanziarie, perché le nostre ragazze sognano il principe che viene con il cavallo alato da un altro posto a salvarle a redimerle dalla fame; non solo fame di cibo ma anche fame di autostima, fame di riconoscimento… Per questa ragione abbiamo capito che per combattere il turismo sessuale dobbiamo lavorare con queste ragazze offrendo un'altra visione di loro stesse, dandogli degli altri punti di vista, offrendogli delle opportunità per riacquistare l’autostima che hanno perso, mutando così la visione di sé stesse, degli altri e del loro spazio. Le bambine abusate vengono spesso dalla periferia e molte volte non sono consapevoli dei loro diritti come membri della società civile.
 
Potrebbe descrivere le caratteristiche dei minori vittime di turismo sessuale?
 
Innanzitutto c’è da dire che non tutte le ragazze vittime di turismo sessuale provengono da famiglie povere, alcune hanno una provenienza diciamo così “normale” oppure da famiglie con parecchi figli che possono provvedere alla crescita e all’educazione dei figli, ma senza eccessi. Ecco che magari si trova la ragazzina insoddisfatta che vede una vicina di casa con abiti costosi o che si può permettere i cosmetici, visto che appunto ha un "fidanzato italiano o spagnolo o tedesco"… In queste ragazze vi è una visione del futuro dalla forma magica, come se per incantesimo la loro situazione potesse mutare drasticamente.
 
 
Con quali modaltà è costruita la rete locale attraverso cui viene favorito il fenomeno del turismo sessuale.
 
Da una nostra recente indagine abbiamo localizzato una quindicina di luoghi dove vengono perpetrati gli abusi sessuali, in ognuno di questi vi è una sorta di “sottorete” o varie sottoreti. Pertanto si può dire che a Fortaleza il turismo sessuale è perlopiù invisibile perché si è amalgamato al tessuto sociale, e fa praticamente parte del quotidiano di questa città. Molti confondono queste ragazze con i travestiti o le prostitute che adescano i clienti, ma loro non si definirebbero mai in questi termini, anzi i rapporti con i turisti li spiegano come delle storie sentimentali: “siamo usciti, abbiamo bevuto, siamo andati a mangiare, a ballare, poi mi ha portato in un bel hotel e dopo mi ha fatto un regalo”. Dunque il tutto viene visto così, senza una classificazione netta; le ragazze non ammetteranno mai di essere vittime di abusi o di fare parte di una rete organizzata. Ma questa è solo una delle facce della medaglia, perché esiste una rete informale non burocratizzata, per questo è difficile da combattere. Se per esempio un turista maschio prende un taxi è molto facile che il tassista stesso si informi se ha già trovato una compagnia per la sera, e così il proprietaria del chiosco sulla spiaggia…
 
Può descrivere le dinamiche familiari che queste ragazze vivono nella loro quotidianità.
 
La famiglia non è un luogo di unificazione ma di disgregazione. Le ragazze il più delle volte sono prima vittime delle loro stesse famiglie. Mi è rimasto impresso il caso di una ragazzina che aveva la madre sieropositiva e il padre in galera; il nuovo compagno della madre usava violentarla regolarmente. Una volta passò tre giorni interi subendo le violenze di quest’uomo, convinta che sarebbe stata uccisa. E’ chiaro che il turismo sessuale diventa la punta dell’iceberg, ma la base è altrove…
 
 
Sappiamo di organizzazioni criminali italiane che si insediano in Brasile investendo su alberghi o infrastrutture turistiche, per costruire reti di sfruttamento della prostituzione. Esiste a Fortaleza questa realtà magari collegata al fenomeno del turismo sessuale?
 
Sin dall'inizio del suo mandato il Sindaco Lins ha fatto della lotta al turismo sessuale il suo marchio di fabbrica. Quello che posso dire è che i suoi sforzi si sono dovuti scontrare spesso con vari tentativi di insabbiamento da parte di poteri forti. Ci siamo accorti che è molto difficile andare contro gli interessi economici di chi investe forti somme di denaro dall’Europa nel settore turistico, perché gode di protezioni. In tal senso la tendenza è quella di minimizzare le problematiche di questo genere. Comunque non parliamo soltanto di italiani ma di europei, negli ultimi tempi, per esempio, si è vista una vera colonizzazione dei portoghesi. Molti alberghi o resorts sono di proprietà di singoli o società portoghesi. Gli italiani non hanno la stessa prospettiva dei portoghesi ma bensì tendono ad agire più nell'ombra. Un po' come si vede nei film di mafia, tendono a fare è le cose senza voler apparire, senza mostrarsi. E’ chiara la percezione che esistono due città parallele, quella formale e l’altra costruita da reti sommerse che costituiscono una vera e propria mappa segreta, con i punti d’incontro dedicati agli abusi sessuali. Una città questa invisibile ai più ma è ben nota ai frequentatori di queste pratiche. Come ad esempio certi ristoranti dove i gestori compiacenti lasciano che le ragazze utilizzino i locali come punto di incontro, per un ritorno economico e di clientela. Esiste dunque tutta una fascia sociale collusa con questo fenomeno. Se le autorità competenti facessero dei controlli sui proprietari degli appartamenti ne uscirebbero delle belle…
 
 
Com'è possibile che gli europei senza residenza, senza alcun permesso possono essere proprietari di appartamenti?
 
Molte volte usano prestanomi. C’è da spiegare però le modalità attraverso cui vengono utilizzate queste case. Alcune ragazze vivono in questi appartamenti, occupandosi delle faccende domestiche, oltre ad offrire ai turisti, che poi occupano gli appartamenti in affitto, le prestazioni sessuali, e tutto questo a prezzi modici rispetto a quanto costerebbero in Europa. Il proprietario tiene praticamente la ragazza come parte del mobilio, collegandosi magari al chiosco sulla spiaggia o allo specifico ristorante, e nessuno fa domande se la ragazza è minorenne.
 
Abbiamo letto di agenzie turistiche italiane che organizzano voli charter finalizzati al turismo sessuale. Addirittura in un reportage si sottolineava che il sindaco di Fortaleza ha bloccato un volo di soli uomini italiani organizzato con queste modalità.
 
In verità non fu il nostro sindaco a fare ciò bensì furono le autorità del governo federale. C’è comunque da dire che oggi con il governo federale siamo impegnati insieme a combattere questo fenomeno, infatti abbiamo creato all'unisono un piano operativo di azione locale.
 
Quali sono le azioni di prevenzione che state mettendo in atto per combattere gli abusi sui minori?
 
In questi anni abbiamo lavorato per migliorare le strutture formative in modo tale da offrire una alternativa realistica ai minori abusati. Nel passato non c'era nè una cultura pedagogica appropriata nè mezzi per poter sostenere il presente e il futuro dei minori, non c'erano strumenti per stimolarli a non sentirsi degli "outsiders". Questo ha significato la sfiducia nella formazione e nell'apprendimento, ecco perchè l'abbandono scolastico era altissimo. A Fortaleza ad esempio abbiamo creato una scuola professionale per stilisti di moda e per chef basata su reti di solidarietà imprenditoriale. Questo perchè è necessario canalizzare le forze per offrire delle prospettive di lavoro serie, invogliando al tempo stesso le ragazze verso una crescita professionale che è anche crescita umana.