Le oligarchie funzionali nella città coperta
Dal nostro inviato Chico Bahiero
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Inchiesta surreale sulla gestione
del potere da parte della Loggia
dei Serpenti, la grande consorteria
che in pochi anni ha imposto il
suo dominio nella Città Coperta
Fu proprio col piano edilizio delle gabbie che la "Loggia dei serpenti" s'impossessò del potere nella città coperta. Il nucleo della famiglia dei serpenti era composto da un gruppo di ingegneri fossili. Da giovani avevano frequentato la stessa università, gli stessi bordelli, gli stessi salotti. Fu così che decisero di appropriarsi del territorio. Ma avevano bisogno di sostegno nelle varie centraline di erogazione del potere. Solo così potevano garantirsi i loro affari. Solo così potevano rendere il loro potere immutabile nel tempo.
Diventarono serpenti pletori della giustizia, costruttori di gabbie, persuasori dell'informazione aberrata, banchieri eterodossi... La città venne coperta... Erano loro l'ordine costituito solo dopo pochi anni. Su di loro crebbe la città, tanto che gli stessi cittadini per generazioni li idolatrarono. Li elessero loro decisori, padri fondatori della città coperta. Garanti del quieto vivere dove nulla può succedere. Dove nulla deve succedere, se non finalizzato alla sopravvivenza dei serpenti. I cittadini erano contenti della prosperità che li aveva raggiunti. Tutti parlavano della città come un luogo incantato. E intanto i serpenti costruivano gabbie sotto i loro occhi. Per decenni costruirono gabbie, quartieri colmi di gabbie e nient'altro.
Oggi più che mai i cittadini sono sempre più contenti e ad ogni elezione, di cui in seguito spiegheremo le dinamiche, acclamano i loro decisori, i quali si appropriano del denaro pubblico speculando sulle gabbie. I cittadini sono sempre più contenti. Anzi essi stessi, prendendo insegnamento dai padri fondatori, accettano di buon grado qualsiasi sopruso, facendolo rivalere sul vicino di casa, oppure sull'amico meno prossimo, o sul parente più antipatico…
La regola sociale più importante è quella di recintare la propria zona recintando il proprio orto. Non esiste nient'altro. Ogni tanto però avvengono degli eccessi. Può succedere che qualcuno muoia ogni tanto: un centinaio di morti l'anno. Ci sono le morti cosiddette normali, in cui uomini di logge concorrenti si fanno fuori a vicenda. Poi ci sono le morti straordinarie, tipo il figlio che ammazza un genitore, che un genitore ammazza tutta la famiglia, o ancora il suicidio di questo o quel meno abbiente…
Una menzogna per definizione
La cosa strana è che tutti sanno che la città coperta si regge sul nulla, che è una menzogna per definizione, che ciò che appare è diverso da ciò che è. Ma questo è il nuovo contratto sociale. Del resto intere generazioni sono nate e cresciute con questi valori. I padri li hanno tramandati ai figli e così via... Tutto questo ha continuato ad esserci anche quando le logge dei serpenti ad un certo punto ebbero bisogno di un proprio esercito creato appositamente nelle zone sottoevolute.
Il sistema oligarchico ha fatto in modo che interi quartieri venissero lasciati fuori dalla società civile degli affiliati. Fu una vera rivoluzione. Le regole sociali sono state ridefinite. In quei luoghi adesso regna appositamente la povertà e il più forte comanda. Il boss offre i propri servigi alla loggia, soprattutto quando qualcuno ostruisce gli affari dei serpenti. In compenso lo si lascia libero di taglieggiare, ammazzare, sfruttare, mercanteggiare e spacciare la "cleopsina", una sostanza letale indirizzata ai giovani, per indurli a sdoppiare la propria coscienza. Inizialmente si era pensato di venderla nelle normali farmacie, ma lasciarla illegale, secondo degli accurati calcoli, rende i proventi dieci volte superiori...
Il sistema oligarchico funzionale
Il gran maestro della Loggia dei serpenti aveva creato un vero e proprio impero. Decenni di sfruttamento dei suoli, avevano generato grandi ricchezze. Si doveva costruire su tutto, ogni spazio, senza alcuna pianificazione. E’ questa la storia della città coperta. Su questo le logge hanno costruito l'intero assetto economico attraverso una continua erogazione di danaro. Ognuna delle logge, al loro interno, ha degli uomini che per il loro talento negli affari dell'edilizia suburbana ha da insegnare qualcosa. Sono uomini duri. Il loro ruolo professionale glielo impone. E’ questo infatti il centro del Potere. Lì, si compete per il dominio economico. Non è una monarchia, e neanche una dittatura, poiché le elezioni si svolgono regolarmente ogni cinque anni, per acclamazione però. E’ una "oligarchia funzionale", dove ogni soggetto ha una funzione gestionale.
Del settore politico si occupano gli addetti alle pubbliche relazioni, che sono quelli eletti dal popolo per acclamazione, appunto. Il gioco è semplice. I candidati si presentano all'interno della "Sala dei Rappresentanti". Si schierano uno accanto all'altro dietro un grande legio. A turno leggono i loro programmi. Questo rito è una semplice proforma poiché la vittoria di questo o quel candidato non è in effetti il risultato di una libera scelta, ma dipende dal censimento sulle gabbie.
La loggia che infatti riesce a costruire più gabbie vince. Le quattro logge che hanno il controllo del territorio, hanno quindi le loro poltrone assicurate. Le altre vanno alle rimanenti sei logge, che si sono contraddistinte nelle restanti attività produttive. Ai cittadini borghesi non resta che acclamare gli i loro rappresentanti, nella speranza che in quella legislatura rientrino i loro nomi nel piano di spartizione degli affiliati. Perché nella città coperta vige infatti il "sistema dell'affiliazione". Senza l'appartenenza ad una loggia non è possibile la sopravvivenza...
Il pentimento
Il pentimento fu un vero e proprio processo alla storia. Tutti coloro che avevano a vari livelli partecipato agli scontri sociali contro il blocco di potere negli anni passati, erano stati tacciati di alto tradimento nei confronti del Sistema. Per avviare la pacificazione le logge pensarono al "sistema del pentimento". Bastava condannare il proprio passato. Decretazione dell'errore storico sulle liste di prescrizione. Era necessario firmare la dichiarazione di pentimento, resa pubblica dai telegiornali, per essere riammessi nell'ambito dell'affiliazione. All'inizio ci fu una vera e propria corsa al pentimento, scambiato per un posto all'università o in qualche ente pubblico o in banca o ancora in qualche carica elettiva.
Il protettorato
Il Protettorato è una forma di cultura popolare una sorta di equilibrio sistemico. Tutti devono avere dei protettori a seconda del ceto sociale di appartenenza. Per i meno abbienti vi è il protettorato totale. La famiglia dispone in maniera assoluta dell'individuo. Garantisce il lavoro e l’abitazione e sono gli unici a pagare le tasse. I borghesi invece sono esclusi dal pagamento delle tasse, poiché il loro obbligo sociale è quello di votare i rappresentati delle famiglie. Il voto infatti appartiene alle famiglie che controllavano il cantone metropolitano. Il livello sociale più alto nel sistema del protettorato è quello dei notabili, esterni all'apparato della loggia ma da essi legittimati alla gestione del sistema finanziario della città coperta.
Il partito dell'opposizione
Gli esponenti del partito dell'Opposizione combattono formalmente il sistema di potere. Anche loro sono una famiglia. Hanno leggi e regole proprie. La loro funzione è quella di canalizzare lo sfogo sociale. Ma sono un meccanismo dello stesso sistema. Anche loro proteggono gli adepti, ma solo quelli più stretti. Quelli che conoscono la vera funzione sociale svolta dall’opposizione. Nessuno può opporsi agli oppositori. Pena l'espulsione.E’, in un certo senso, la mimesi del gregge. Il capo ordina e tutti rispondono. Il gregge, del resto, crea la tendenza.
Gli adepti del gregge sono dei fuoriusciti dal ceto della borghesia. Erano protettori di se stessi un tempo, grazie alle montagne di danaro costruite durante gli anni di appartenenza alla borghesia. Poi iniziò il travestimento. Mistificavano la loro stessa natura. Si mischiavano al popolo. Mantenevano i loro privilegi. Non c’era nessuna differenza tra loro e i padri fondatori. Erano figli dei padri. Nelle loro ville ospitavano le elitè. Adesso sono loro che combattono il male, però nessuno sembra aver capito che è il male a mandarli.
Per le strade dell'Arem
L'Arem è uno dei quartieri ghetto della città coperta. Col nuovo piano regolatore venne deciso di relegare le attività illecite solo ed esclusivamente in tre aree definite, controllate formalmente da un commissario posto dal Comune. L'Arem è ubicata nella zona sudest della città, alle spalle del centro storico. Le attività che vengono svolte sono incentrate sui servizi, quello che nel ventesimo secolo veniva chiamato terziario. La differenza tra quello di un tempo e quello di adesso sta nel fatto che il primo era una fetta di mercato per tutta la collettività.
Oggi in realtà quel settore non esiste più, poiché quei servizi si possono ottenere direttamente grazie al web. Per cui il terziario ha assunto una funzione diversa, quella cioè di dedicare i propri sforzi all'alienazione. Il sistema ha voluto concepire un campo d'azione per chi non ricopre alcun ruolo sociale, i cosiddetti sottoevoluti. Costoro possono infatti dar sfogo liberamente agli istinti più repressi. Sono permessi rapine e stupri, basta che vengono commessi tra i sottoevoluti all'interno dell'Arem.
Alla base di questa realtà ci sono dei precisi meccanismi commerciali. Il sistema garantisce economicamente delle figure sindacalizzate, per fornire servizi preposti. Una forza lavoro di migliaia di persone tra prostitute e rivenditori di merce avariata o rubata da vendersi esclusivamente all'interno del quartiere. Il mercato è praticamente una accozzaglia di esistenze che cercano di tirarsi bidoni a vicenda, e qualsiasi tipo di rapporto non è assolutamente regolato da norme: ognuno insomma è libero di regolarselo da se. Sono vietati gli omicidi, considerati crimini insanabili contro la società. Solo in un caso l'omicidio è ammesso, per invasione d'area sociale, puniti con sanzioni di tipo amministrativo.