STORIE E STORIOGRAFIE
La storiografia tradizionale ha inteso leggere i processi di trasformazione storica delle società in relazione ai codici epistemologici condivisi dalle accademie proprie alla cultura occidentale. La suddivisione dei periodi storici si è così tramandata nelle istituzioni scolastiche sulla base degli eventi geopolitici che tutti gli occidentali riconoscono come preistoria, storia antica, storia medievale, storia moderna, storia contemporanea…
A cavallo tra gli anni cinquanta e sessanta nasce un approccio epistemologico il quale legge la storia dell’uomo applicando modelli e criteri del tutto nuovi, e che comunque danno un quadro globale del modo in cui la comunicazione si è evoluta fino ai giorni nostri.
Quella di cui stiamo parlando è la “Teoria del Medium”, il cui più importante artefice è Marshall McLuhan. Il postulato da cui egli parte è il seguente: i mezzi di comunicazione non modellano, attraverso il loro contenuto, la personalità e la cultura in modo totale, ma contribuiscono, mediante nuovi criteri di alfabetizzazione, al cambiamento sociale nel suo insieme.
Ripercorreremo, attraverso le suggestioni più significative, le tappe di evoluzione dei media durante l'arco di un secolo, attraverso l'approccio, la visione e i testi sacri dello studioso canadese, puntando su due concetti di fondo: ogni nascita di un nuovo medium impone una ridefinizione della società, in rapporto a come si trasformano le dinamiche di vita; ogni nuovo media gestisce i flussi di informazione in termini di conoscenza, quindi di risorsa, attraverso le modalità espressive del mezzo.
Utilizzeremo quindi il sistema interpretativo della Teoria del Medium per codificare l'evoluzione dei media nel novecento in relazione alla nascita di ogni nuovo mezzo di comunicazione di massa. Quella Galassia che McLuhan definiva genericamente come elettrica, soffermandosi sull'evoluzione dalla radio alla televisione, poiché morì nel 1979, può essere a sua volta divisa in quattro grandi fasi, legate al concetto di società di massa, che contraddistingue il novecento: Società radiofonica, Società televisiva, Società via cavo, Società in rete... Il paradosso storico è che quelle che fino agli anni settanta venivano definite come “visioni” dalla pubblicistica ortodossa, si sono perfettamente realizzate nei vent'anni seguenti con il passaggio dalla Tv via cavo a internet: il villaggio globale appunto. Una società planetaria riportata alle dinamiche del villaggio tribale, dal punto di vista dello scambio delle informazioni...
Sulla base di questa costruzione di scenario, andremo a ripercorrere gli eventi archetipici delle comunicazioni di massa, che appartengono alla società televisiva, dagli anni cinquanta agli anni settanta, dalla caccia alle streghe allo scandalo Watergate, per soffermarci su alcuni eventi globali come la prima guerra nel Golfo e i processi televisivi degli anni novanta. Racconteremo in modo particolare la vicenda italiana considerata ancora oggi una sorta di punto di snodo: il caso Moro.
Seguiremo rapidamente dei percorsi di orientamento alle comunicazioni di massa, mediante la funzione dei flussi di informazione, che è diventata il punto centrale del secolo passato.