TRACCE DI VIDEOCRAZIA

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12.01.2013

COME FAR CADERE IN TRAPPOLA SANTORO

 

Analisi massmediologica sulla trasmissione televisiva che ha rilanciato la campagna elettorale di Berlusconi

 

 

Nove milioni di spettatori e alcuni punti guadagnati nei sondaggi, è questo il ricco bottino che Berlusconi ha ottenuto dopo la sua performance nel programma di Michele Santoro su La 7. Proprio Santoro, giornalista di eccezionale esperienza, è diventato il trampolino per rilanciare la campagna elettorale del cavaliere,

che in tema di comunicazioni di massa sicuramente è un esperto. All’indomani della trasmissione i suoi giornali titolavano un grazie a Santoro per la volata lanciata, e tutti, anche gli avversari, non potevano che annotare come il giornalista fosse stato messo in difficoltà dal leader del PdL.

 

Analizziamo gli errori di Santoro, nell’essersi fatto mettere in trappola dal cavaliere. Innanzitutto c’è da dire che Santoro ha sottovalutato la buonafede dello staff di Berlusconi, poiché fare degli accordi con un uomo che non possiede nessuna etica pubblica è un po’ ingenuo. Santoro avrebbe dovuto prepararsi alla gestione di un colpo basso, cosa che non ha fatto.

 

La trasmissione era stata tutto sommato abbastanza equilibrata, al di là dell’imbarazzo del Cavaliere nello spiegare perché aveva votato l’IMU di Monti. Infatti la messa in scena mediatica era stata troppo tranquilla… Ma ecco arrivare l’affondo proprio nella parte finale, quando sembrava che ormai non poteva succedere nulla di eclatante, almeno agli occhi dello stesso Santoro.

 

E’ il momento di Travaglio che legge il suo pezzo sulla vita e le imprese del cavaliere. Quando Santoro lo annuncia prima del penultimo passaggio pubblicitario, lo stesso Berlusconi preannuncia la sua risposta mediante una lettera a Travaglio. E lì qualcuno avrebbe dovuto immaginare il colpo sotto la cintura che sai preparava…

 

Travaglio si siede dietro il tavolo e legge il suo pezzo, appena finisce Berlusconi senza chiedere il permesso a Santoro si alza per prendere il posto del giornalista. Primo errore. In questo modo Santoro ha praticamente lasciato la conduzione della trasmissione al cavaliere, sovvertendo i ruoli della trasmissione televisiva, infatti avrebbe dovuto far leggere la sua lettera a Travaglio nella posizione in cui era stato per tutta la trasmissione.

La lettera era una chiara provocazione poiché attraverso i meccanismi della mistificazione tanto cari al cavaliere, cercava di far passare Travaglio per un diffamatore, elencando tutti i processi a suo carico, di cui solo uno penale e tutti gli altri civili, equiparandoli, in qualche modo, ai suoi processi per corruzione, evasione fiscale  e quant’altro…

 

Una volta resosi conto del colpo basso, Santoro fa il secondo e più importante errore, si fa cioè prendere dal nervosismo e interrompendo Berlusconi mentre legge , urla e inveisce, accusandolo di scorrettezza e tra i mezzi sorrisi del cavaliere finisce in rissa verbale, tanto che saltano le dinamiche normali di una trasmissione televisiva e i “due conduttori” si trovano in piedi a battibeccare, solo che Berlusconi sorride prendendo praticamente in giro Santoro, mentre quest’ultimo è paonazzo dalla rabbia. Ultimo colpo di teatro, una volta che il cavaliere ritorna nella sua sedia dove aveva ceduto il posto a Travaglio, comincia a pulirla a significare che lo sporco tra i due era proprio il giornalista. La bagarre continua per qualche secondo, Travaglio si sposta in un'altra parte delle studio e cerca di ribattere alla mistificazione del cavaliere, con poco tempo e venendo interrotto. La trappola è riuscita.

 

Cosa avrebbe dovuto fare invece Santoro per non farla scattare? Doveva semplicemente far finire di leggere la lettera a Berlusconi, e anziché perdere il controllo nervoso, avrebbe lui dovuto fare i mezzi sorrisi prendendolo in giro, sottolineando la solita strategia mistificatoria. Dopo, avrebbe dovuto dare il tempo a Travaglio di rispondere per le rime, silenziando il microfono del cavaliere per impedire di farla finire in rissa, e chiudere la trasmissione congedando Berlusconi tra l’ironia generale.