Senegal

 

 

Il sorriso di 40.000 persone

 

unimondo.org  di Raoul Vecchio - 4 Luglio 2014

 

Nella vallata del Tanaf bolong le maree oceaniche depositano quantità considerevoli di sale, attraverso il fiume Casamance, contribuendo alla distruzione dell’ecosistema, alla desertificazione, ma soprattutto alla rovina dei campi di coltivazione di riso e cereali: alimento fondamentale in Senegal. Abbiamo già descritto con dovizia di particolari la situazione in un nostro articolo su Unimondo. I componenti dell’ Associazione no-profit Balouo Salo hanno effettuato un sopralluogo per studiare il problema e trovare una soluzione durevole, sostenibile, e riproducibile dalla popolazione beneficiaria.

 

La forte siccità del Sahel, aumentata negli ultimi anni a causa dei cambiamenti climatici, ha contribuito alla diminuzione delle piogge con conseguenze nefaste sulle coltivazioni, sull’alimentazione ma soprattutto sulla salinità della acque del Casamance. Il flusso dolce di questo fiume, per morfologia naturale, non riesce a contrastare le maree dell’oceano Atlantico che depositano quindi enormi quantità di sale: la salinità del Casamance è addirittura superiore a quella marina. Queste acque ipersalate invadono vallate che per natura sono le migliori per la coltivazione del riso e dei cereali, altrove invece, dove il terreno è principalmente sabbioso, è possibile coltivare agrumi e frutti, ma questi purtroppo non sono sufficienti ad alimentare una popolazione.

 

La soluzione è la realizzazione di un ponte-diga desalinizzante che ripulirà naturalmente la vallata dal sale, impedirà la risalita delle acque acide attraverso le maree e unirà le due sponde della vallata distanti 800 metri, consentendo l’apertura di rapporti sociali commerciali (la struttura sarà carrabile); la coltivazione su tutti i 100 milioni di metri quadrati della vallata permettendo quindi attività agricola, lavoro commercio e sviluppo; la creazione di bacini idrici dolci evitando quindi che le acque acide filtrino nei pozzi dei villaggi inficiando negativamente sulla salute.

 

Le autorità della regione di Sedhiou quali: governatore regionale, consiglio rurale, consiglio regionale di Sedhiou, prefettura di Sedhiou, Dipartimento di Tanaf e Ards hanno sposato il progetto sostenendolo con le loro conoscenze ed esperienze locali. L’unicità dell’opera però risiede nei beneficiari della stessa in quanto questi ne saranno i veri protagonisti perché formati in un laboratorio didattico e impiegati in cantiere con il supporto di tecnici volontari. La popolazione, all’arrivo dei membri dell’associazione, si è riunita in più di 500 unità manifestando il loro desiderio di vedere realizzata l’opera con un corteo ove le donne  cantavano in festa: “tutti noi vogliamo l’acqua dolce”,  più di 400 bambini accompagnavano i rappresentati dell’associazione nella vallata stringendo loro la mano e donando un sorriso pieno di speranza e fiducia (in foto), mentre gli anziani saggi dei villaggi pregavano affinchè il progetto Balouo Salo si realizzi.

 

Questi ultimi parlano del sale come se fosse un demone dicendo: “se manca da mangiare è colpa del sale” perché non si può coltivare, “se mancano i vestiti è colpa del sale” perché non c’è lavoro e quindi economia, “se mio figlio sta male è colpa del sale” perché le acque acide giungono sino ai pozzi, “se mio figlio non è qui è colpa del sale” perché già all’età di 16 anni i ragazzi emigrano per cercare lavoro, e spesso non fanno mai più ritorno favorendo l’abbandono delle comunità, “il sale è un demone e se voi volete sconfiggerlo noi lo vogliamo più di voi perché per noi è una questione di sopravvivenza”.

 

Il progetto è stato denominato Balouo Salo, connubio di parole dell’etnia mandinga che ha il duplice significato di “pregare per la vita” e un “ponte per la vita”. Questa celebre etnia gode di molto rispetto in Casamance per la presenza dei Griot, quali messaggeri della cultura dell’Africa attraverso la cultura del parlato. E proprio un Griot ha forgiato il nome del progetto e dell’associazione legando le loro speranze di sopravvivenza ad un sogno e una preghiera divina attraverso una struttura: un ponte diga desalinizzante, ovvero Balouo Salo. Questa, per quanto descritto conta più di 40.000 beneficiari grazie ai suoi molteplici aspetti: agricolo, sanitario e infrastrutturale.

 

La vita è un grande dono, in quanto ci viene data la possibilità di aiutare il prossimo e porgere la mano senza alcuna distinzione, godendo dei suoi sorrisi e vivendo nell’amore e condivisione di valori etici importanti. L’associazione si pone l’obiettivo di contribuire con le sue opere al miglioramento delle condizioni di vita delle comunità disagiate, abbattendo ogni limite culturale.

 

Aminata Touré nominata

primo ministro del Senegal

dal Presidente Macky Sall

 

 

France 24 - 01 settembre 2013 

 

Dopo aver ringraziato domenica il governo di Abdoul Mbaye, in carica dal mese di aprile 2012, il presidente senegalese Macky Sall, ha annunciato alla stampa di aver incaricato l'ex ministro della Giustizia Aminata Toure di formare un nuova squadra di governo. L'ex ministro della Giustizia del Senegal, Aminata Toure, ha dichiarato di essere pronta nelle prossime ore di formare il nuovo esecutivo: “Il Capo dello Stato del Senegal Macky Sall mi ha fatto l'onore di proporre me a guidare il nuovo governo ( ... ) e ho accettato questa posizione con grande umiltà". Poche ore prima , la presidenza ha annunciato in un comunicato che Macky Sall aveva posto fine a Abdoul Mbaye funzioni in posizione per 17 mesi , e tutto il suo governo, senza spiegazioni.

Aminata Toure, 50 anni, è un membro del partito Alleanza presidenziale per la Repubblica (APR) . E’ la seconda donna a ricoprire la carica di primo ministro in Senegal dopo Mame Madior Boye, che era stata capo del governo dal marzo 2001 al novembre 2002. Soprannominata dalla stampa locale Mimi Toure - Mimi è il diminutivo del suo nome di battesimo in Senegal -  Aminata Toure ha elogiato il suo predecessore "per l'ottimo lavoro" svolto dalla sua nomina, nel mese di aprile 2012.

Abdoul Mbaye, 60 anni, un ex banchiere, è un tecnocrate cresciuto tra il Senegal e la Francia. Ritenuto serio e rigoroso, è stato il primo capo di governo dopo l’era Wade. E’ stato battuto al secondo turno delle elezioni presidenziali del marzo 2012 da Macky Sall. Dopo la sua nomina, Abdoul Mbaye aveva formato un governo di 25 membri.